La sharing economy e il car sharing sono sempre più i protagonisti di un mercato dei servizi tecnologico e innovativo, che punta ad evitare sprechi e inquinamento superfluo. Nelle grandi città ci sono iniziative interessanti che mettono al centro l’auto elettrica.

Un esempio è il progetto di e-Vai, che mette a disposizione dei pendolari lombardi auto elettriche in condivisione da usare fino a sera, ricaricare in garage con soluzioni come la wall box messa a disposizione da DazeTechnology, e riconsegnare la mattina successiva nelle stazioni ferroviarie. Il tutto pagando un canone annuale che prevede l’uso delle auto elettriche in determinate fasce orarie con i pacchetti Green Traveller e Corporate Package. Non solo.

Da poco sono arrivate in Italia le infrastrutture di ricarica per auto elettriche V2G “vehicle to grid”, che permettono di considerare le auto elettriche come vere e proprie “batterie con le ruote”, in grado di accumulare e reimmettere in rete l’energia non utilizzata.

Il tutto grazie alla gestione bidirezionale della carica, disponibile nelle colonnine ma anche a bordo. Per il car sharing l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova promotore del progetto V2G con Enel Energia e Nissan Italia mette a disposizione due veicoli 100% elettrici, modello Leaf, oltre a una piattaforma di gestione su App denominata Glide, mentre Enel Energia ha installato due stazioni di ricarica V2G presso la sede di Genova dell’Istituto.


La diffusione del car sharing nel 2022



Da gennaio a marzo 2022 il ricorso al car sharing è aumentato del 10% e si è visto un’aumento al 35% della micromobilità. Si tratta di dati emersi dal Convegno tenutosi alla Camera in presenza del ministro delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, e di Matteo Tanzilli, Alessio Raccagna, Luigi Licchelli (Comitato Direttivo Assosharing).

Al centro del confronto i principali nodi strategici che hanno attraversato i primi mesi di attività dell’associazione.

Ma anche gli obiettivi raggiunti e i miglioramenti apportati alla sharing mobility: l’approvazione di una nuova regolamentazione che ha rafforzato la sicurezza stradale, a beneficio di utenti e cittadini; l’avvio di un’interlocuzione mirata ad abbassare l’Iva per il comparto dal 22% al 10% per poter così aumentare l’accessibilità ai servizi anche in considerazione della complessità di questa fase storica, caratterizzata da un’impennata nel costo del carburante. 

L’obiettivo è quello di potenziare l’offerta della sharing mobility e del car sharing aumentando e rinnovando la flotta di auto elettriche soprattutto nelle aree del Paese ancora scoperte.


Il car sharing: moda che piace ai giovani



La sweet mobility piace ai giovani e aumenta del 20% l’uso di e-bike e monopattini, mentre la crescita del car sharing ovvero del noleggio di auto a breve termine è del 15% tra i giovani. Il mercato si sta oggi orientando verso nuove abitudini di consumo che vanno a sostituire l’uso dei mezzi pubblici e dell’auto di proprietà. Proprio il car sharing e il noleggio di auto elettriche a breve termine con la formula del pay to use convince la clientela più giovane, che può così cambiare auto molto spesso.

Car sharing e auto elettrica: l’esperienza delle grandi città

Nelle grandi città si è visto come il car sharing e in particolare la condivisione dell’auto elettrica aiuti l’ambiente.

Si tratta di una soluzione pratica e sempre più apprezzata e diffusa che vede tra i vantaggi il grande risparmio economico (zero spese per l’acquisto dell’auto e del carburante, nessuna preoccupazione per il rinnovo del bollo auto e dell’RC auto), una grande praticità e, soprattutto, zero emissioni per l’ambiente.

In alcuni casi come a Milano l’auto elettrica diventa condominiale ed entra tra le spese di condominio a conferma della fiducia che gli italiani ripongono nel car sharing e nell’auto elettrica a vantaggio delle proprie finanze e dell’ambiente.

Dal momento che il tema della mobilità sostenibile è sempre più sentito dagli automobilisti, proprio l’auto elettrica diventa protagonista del car sharing grazie anche alla autonomia migliorata. Con una ricarica si fanno da 250 a 400 km, si risparmia dato che il possesso dell’auto costa molto e si aiuta l’ambiente.

Per questo, soprattutto nelle grandi città, condividere l’auto diventa una soluzione conveniente anche e soprattutto quando sono più persone in famiglia a guidare.

Grazie a specialisti come DazeTechnology non ci sono neanche problemi per la ricarica domestica: tante sono le proposte per i clienti come l’innovativa DazeBox C. Contattaci per maggiori informazioni!