Quando si pensa di ricaricare il veicolo elettrico a casa è importante informarsi su tutti gli aspetti che riguardano questa operazione, dai dispositivi per la ricarica alle caratteristiche della wallbox fino agli eventuali costi per l’aumento di potenza del contatore.

In generale i “problemi” da affrontare con un contatore classico da 3 kW sono tre:

1. se si ha una potenza pari solo a 3kW basta attaccare un phon o un forno unito alla ricarica auto per far saltare la corrente;

2. con un contatore da 3kW ci vogliono giorni per caricare completamente la batteria dell’auto;

3. le prese e i cavi nel muro potrebbero non reggere i kW assorbiti dalla ricarica con la conseguenza di fondersi e prendere fuoco. Non mancano i casi di incendi causati proprio dalla ricarica domestica delle auto elettriche, anche se i modelli più costosi hanno sensori che rilevano la temperatura alla spina e bloccano l’erogazione di energia se si surriscalda.

Il miglior modo per evitare il problema è preferire una wallbox smart per la ricarica domestica dell’auto elettrica come la Daze Box C di DazeTechnology.

Si tratta di dispositivi di potenza variabile che arrivano fino a 7 kW usando la normale corrente monofase e a 22 kW con la corrente bifase. In particolare, sono apparecchi che sanno autoregolare la propria potenza per non superare quella ancora disponibile, cioè la potenza massima al contatore, meno tutti gli altri consumi domestici, evitando così di far restare al buio l’utente.

Come funziona una wallbox domestica

La wallbox domestica è al centro della rivoluzione portata dalla mobilità elettrica e questi dispositivi per la ricarica batterie a casa ricordano in tutto e per tutto le colonnine di ricarica pubblica, anche se sono più piccoli e montati a parete.

Si tratta di una soluzione per ottimizzare lo spazio disponibile e ridurre l’ingombro e che rendono la semplice presa di corrente un punto di ricarica evoluto. Basta seguire alcune normative, come la CEI EN 61851-1 e i parametri di sicurezza per cominciare a caricare l’auto elettrica a casa. In ogni caso la wall box va sistemata in garage, box auto e altri ambienti esterni all’abitazione, mentre nei condomini saranno preferibili i collegamenti diretti dell’EV alle colonnine di ricarica.

I vantaggi di questo sistema sono rappresentati dalla ricarica sicura, con scambio di energia omogeneo e che preserva la batteria. Rispetto alle prese classiche è possibile potenziare il servizio, con una ricarica più rapida e prestazioni superiori, tenendo conto che un cavo tradizionale in monofase supporta appena 2 kW, mentre la Wall Box può arrivare fino a 7,4 kW.

Quanto costa aumentare la potenza del contatore

Molti cittadini e aziende si trovano nella condizione di dover aumentare il contatore e la potenza erogata, in particolare quando la corrente salta se si usano molti dispositivi contemporaneamente o si usano macchinari che richiedono una potenza del contatore superiore.

In ogni caso per chi passa da 3kW a 6kW la spesa iniziale per aumento potenza passa a circa € 225,00, poi l’incidenza annua in bolletta è di circa 71€. Anche in questo caso pagherò il kWh sempre allo stesso prezzo. Nel mercato libero il costo dell’aumento di potenza del contatore dipende dal contratto e i costi sono gli stessi del mercato tutelato. Quello che cambia è la quota fissa amministrativa, cioè l’onere dovuto al fornitore per trasmettere l’ordine di aumento potenza al gestore di rete.

Ricaricare l’auto elettrica a casa conviene

Il consiglio di DazeTechnology ai possessori di auto elettrica è quello di fare la ricarica a casa, soprattutto se si dispone di un box o garage dove si può posteggiare l’auto per il tempo necessario a fare il pieno di energia. I costi di una ricarica per batteria da 40 kWh sono accessibili a tutti e si può contattare i nostri tecnici per l’acquisto di una wallbox smart come Daze Box C, che permette di gestire l’energia della ricarica senza la necessità di richiedere un aumento di potenza del contatore. Un’opzione vantaggiosa se pensiamo che, per ricaricare l’auto elettrica a casa con un normale contatore da 3 kW di potenza erogata e una batteria di taglia media da 40 kW completamente scarica, serviranno circa 12 ore perché la ricarica sia al 100% completata.

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